di Beatrice Delle Fratte
Nell’universo degli investimenti, dove numeri e rendimenti spesso dettano legge, esiste una figura che sceglie di navigare controcorrente: l’idealista. Questa persona unica mette i propri valori e ideali anche al centro delle decisioni finanziarie, dimostrando che, a volte, i principi possono essere più preziosi del profitto.
L’idealista, con il suo cuore colmo di sogni e una mente spesso in contrasto con le crude realtà economiche, naviga un percorso complesso nel panorama finanziario. Proprio come Don Chisciotte, che vedeva giganti dove altri vedevano mulini a vento, l’idealista approccia le sue finanze con una prospettiva unica, spesso cercando di armonizzare il profitto con i suoi profondi valori morali.
In un mondo che sembra sempre più dominato dalla logica del profitto e della crescita a tutti i costi, l’idealista cerca di investire non solo per guadagno, ma per creare un impatto positivo. La sua bussola morale punta verso gli investimenti sostenibili, le imprese socialmente responsabili e le cause che riflettono i suoi ideali. Spesso, si tratta di una sfida tra il mantenere la propria integrità e navigare le acque turbolente delle finanze moderne.
Chi possiede questo tipo di personalità, spesso non ha una formazione in ambito finanziario o economico, ma piuttosto in studi umanistici. La sua scarsa inclinazione per la matematica lo rende poco a suo agio con comunicazioni quantitative come grafici e tabelle, preferendo invece l’uso di metafore e storytelling.
Il rapporto con il Consulente
Nel rapporto con il consulente finanziario, l’idealista tende a delegare molte decisioni, ma solo in un contesto di completa trasparenza. È essenziale costruire una relazione basata sulla sincerità e sulla chiarezza. L’idealista, fidandosi facilmente di amici, colleghi e parenti, spesso arriva dal consulente con idee già definite che non gli appartengono completamente. Il ruolo del consulente è quello di valutare e adattare queste idee alla situazione familiare e patrimoniale del cliente, assicurandosi che le scelte finanziarie riflettano realmente i suoi bisogni e obiettivi.
Quali sono le sfide e rischi di questa personalità?
La naturale inclinazione dell’idealista a fidarsi degli altri può esporlo a errori, come la FOMO (Fear of Missing Out), ossia la paura di perdere opportunità. Questa paura può indurlo a seguire le mode del momento, spesso sopravvalutando la propria tolleranza al rischio, che in realtà è piuttosto bassa. Il consulente finanziario ha il compito di spiegare che, sebbene sia positivo fidarsi degli altri, è fondamentale riconoscere che ogni situazione familiare e patrimoniale è unica e richiede un approccio personalizzato.
Per evitare che l’idealista prenda decisioni avventate, è essenziale sottolineare l’importanza di un piano finanziario solido e ben ponderato, che tenga conto dei suoi obiettivi a lungo termine e della sua reale propensione al rischio. Utilizzando un linguaggio chiaro e accessibile, il consulente dovrebbe educare l’idealista sui rischi associati a investimenti troppo speculativi e sulle conseguenze di seguire ciecamente le tendenze del mercato.
Dunque, è cruciale adottare un linguaggio semplice, evitando tecnicismi e preferendo spiegazioni narrative che l’idealista possa comprendere e apprezzare. Questo approccio aiuta a costruire una relazione di fiducia e facilita una collaborazione efficace.